domenica 22 dicembre 2013

Terre d'Alpe incontri di uomini, bestie e gias sabato 28 dicembre 2013 ore 20,30 al Palasagra di Frabosa Sottana


 


 
 
 

Terre d'Alpe. Incontri di uomini, bestie e gias

Cuneo e provincia dal 28 dicembre 2013 al 19 febbraio 2014
 
I temi affrontati in questi Incontri di Cuneo e delle località della montagna cuneese rappresentano nel loro insieme un percorso attraverso le nuove problematiche del mondo dei pastori e dei margari della provincia di Cuneo e Piemonte ma anche di altre regioni alpine.  Sullo sfondo vi sono i nuovi stimoli ma anche le persistenti difficoltà che contraddistinguono il vivere nelle Terre Alte. 

Il ventaglio di temi e di autori proposto intende favorire la circolazione del pubblico tra la città e le località delle valli oltre che consentire alle comunità di montagna di venire a contatto di nuove narrazioni che hanno per oggetto i problemi che esse stesse vivono. Con l'auspicio di contribuire ad una maggiore consapevolezza delle nuove implicazioni che i problemi delle Terre Alte assumono in una più ampia dimensione sociale.

 

Presentazione

Negli ultimi anni le attività tradizionali dell'uomo sull'alpe - pur in presenza di nuovi e vecchi motivi di crisi - sono divenute quantomeno oggetto di discussione pubblica per le implicazioni sociali e politiche. Al centro di scelte su come concepire la gestione del territorio dei prossimi decenni con riguardo a modelli tra loro a volte conflittuali di relazione tra turismo da una parte, attività di protezione della wilderness e attività produttive.  Su questo sfondo anche la visione di chi documenta la realtà della montagna attraverso il mezzo audiovisivo è cambiata. Non solo sono stati prodotti molti video, documentari, lungometraggi (tra cui alcuni entrati nel circuito delle sale) che parlano di pastori, di alpeggi, di formaggi di montagna, di ritorno degli orsi e dei lupi, ma è radicalmente cambiato l'approccio. Non più un mondo visto con un filtro di nostalgia romantica che vela consistenza reale dei problemi e dei drammi umani e sociali ma una presa d'atto dei lati meno bucolici, delle contraddizioni, dei conflitti in atto. La montagna, le terre d'alpe in qualche modo sono rientrate in una dimensione civica, sociale, dentro il tempo della contemporaneità.

Questo il background di Terre d'alpe, una rassegna di produzioni filmiche ma, in primo luogo, un'occasione di dibattito nell’attualità con i soggetti protagonisti di questo mondo e con coloro che hanno voluto raccontarlo, con esiti diversi ma pur sempre degni di interesse.

Il programma

Il ciclo di proiezioni in programma a Cuneo nei giorni 30, 31 gennaio e 1 febbraio 2014 sarà anticipato e seguito da una serie di serate in alcune località della provincia: Frabosa Sottana, Valdieri, Argentera, Mombarcaro (a dicembre 2013 e gennaio, febbraio 2014).





 
Frabosa Sottana

28 dicembre 2013, Palasagra (Via IV novembre). Ore 20.30

I Marghè di Sandro Gastinelli

“Marghè Marghìer” di Sandro Gastinelli e Marzia Pellegrino. It., 2005 (69').

Viaggio tra i margari del sud del Piemonte attraverso un ampio lavoro di riprese e interviste nei luoghi emblematici dei margari nella loro identita' seminomade: D'inverno in pianura i margari sono marghè, d'estate in alpeggio diventano marghìer. Un'esistenza in movimento, da nomadi, in simbiosi con le inseparabili mandrie di vacche bianche piemontesi. Il ciclo completo delle stagioni svela quotidianità e ritualità: traslochi, contrattazioni, mungiture, campanacci, feste e formaggi.

 La proiezione sarà preceduta e seguita dall’esecuzione di brani di musica antica della tradizione pastorale provenzale dell’Ensemble “Henno de Rose”
segue dibattito






Cuneo - 30.01.2014

Centro Incontri della Provincia, Corso Dante 41

Trilogia "Olga e il Tempo" di Emanuele Cecconello

 ore 18 - Parte prima: Epica minima del mattino. It. 2007, 57' (B/N)

La storia di una giovane donna che da sola gestisce un piccolo alpeggio nelle valli biellesi. Vivendo in apparenza nello stesso ritmo di lavoro delle generazioni passate, scandito dall'accudimento degli animali, dalla lavorazione del latte secondo gli stessi metodi di un tempo.  Ma in una solitudine che un tempo non esisteva, attutita dalla famigliarità con gli animali e la montagna.

 ore 19 - Incontro con l'autore

 ore 19.30 - Degustazioni di formaggi d'alpeggio (Bitto storico, Castelmagno, Nostrale, Originale delle malghe del Lagorai prodotti e squisitezze del territorio)  con la presenza dei produttori - Assaggi di insaccati e preparazioni a base di carni ovicaprine a cura Istituto Lattiero Caseario di Moretta

 ore 20.45 -  Formaggi eroici

 
Proiezioni

Valpiana: una malga nel Lagorai, di Francesco Baldi. It. 2006, 22'

Francesco Franzoi, storico malghese del Lagorai, mancato nel 2009, e il protagonista con la sua malga. Francesco nella sua semplicità esprime anche apertamente il dissenso verso un sistema.

 

La Cultura Del Bitto di Carlo Cattadori.  It. 2010, 48'

In Valgerola (Valtellina) una piccola comunità si stringe in difesa della produzione tradizionale del Bitto al centro di una controversia sull'allargamento dell'area di produzione della DOP e sullo stravolgimento di metodi produttivi secolari.

 
ore 22.00 - Dibattito con gli autori e dei protagonisti della "resistenza casearia"

Cuneo - 31.01.2014

 
Trilogia "Olga e il Tempo" di Emanuele Cecconello

 
ore 18  Parte Seconda: Equinozio del Pomeriggio. It. 2008, 70' (B/N)

 ore 19.30 - Degustazione di formaggi delle Alpi piemontesi e prodotti a base di aglio - Assaggi di insaccati e preparazioni a base di carni ovicaprine a cura Istituto Lattiero Caseario di Moretta

 ore 20.45 - I pastori e il ritorno degli orsi e dei lupi

 

Proiezioni

Compagno orso di Valentina De Marchi, It. 2012, 34' .

L'incredibile convivenza forzata tra alcune orse e un pastore cui vengono impunemente sottratte le pecore in malga. Attraverso i girati dello stesso pastore realizzati in tre successive stagioni d'alpeggio e montati da una giovane antropologa.

 

Storie di lupi e di uomini di Andrea Deaglio e Alessandro Abba Legnazzi . Francia 2014 (40' antipicazione)

La produzione è in corso d'opera e l'uscita prevista del film documentario è per la fine 2014. E' una co-produzione italo-francese. Verrà proiettato un trailer di qualche minuto e alcuni estratti ambientati nella provincia di Cuneo 

 
ore 22.30  dibattito con autori, protagonisti (pastori e margari della provincia di Cuneo), rappresentanti del Centro del lupo di Entraque.

 

Cuneo -  1.02.2014

 
Trilogia "Olga e il Tempo" di Emanuele Cecconello   

 
re 17 -  Parte terza:  Elegia della sera.  It. 2013, 60' (B/N)

 ore 18.15  Incontro con Emanuele Cecconello

 ore 19.30 - Degustazione di prodotti a base di carni ovicaprine dell'Istituto Lattiero caseario di Moretta presentati dalla dr.ssa Emilia Brezzo, da norcini e pastori eprodotti e squisitezze del territorio

 
ore 20.45 Pastori piemontesi del XXI secolo

Proiezioni

Le lingue del cuore.  Video prodotto dalle piccole scuole delle Terre Alte della provincia di Cuneo  (10')

Pastori piemontesi del XXI secolo di It. 2013 mediometraggio (produzione Video in-out /Propast) Trailer, 15'

 I vari aspetti della pastorizia piemontese, dai grandi greggi transumanti alla realtà dei piccoli greggi stanziali illustrati attraverso una serie di quadri che attraversano problemi e tipologie pastorali.

 Hiver Nomade di Manuel Von Stürler, Svizzera, 2012 (85') .

La transumanza invernale a piedi di Pascal, 53 anni, e Carole, 28 anni per 600 chilometri attraverso la Svizzera francese, con tre asini, quattro cani e ottocento pecore

ore 22.15 - Dibattito conclusivo. Posizioni a confronto, oltre le retoriche di circostanza, sul ruolo e sulle prospettive del pastoralismo piemontese e alpino.

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Proiezioni decentrate

Frabosa sottana

28 dicembre 2013, Palasagra (Via IV novembre). Ore 20.30

I Marghè di Sandro Gastinelli

“Marghè Marghìer” di Sandro Gastinelli e Marzia Pellegrino. It., 2005 (69').

Viaggio tra i margari del sud del Piemonte attraverso un ampio lavoro di riprese e interviste nei luoghi emblematici dei margari nella loro identita' seminomade: D'inverno in pianura i margari sono marghè, d'estate in alpeggio diventano marghìer. Un'esistenza in movimento, da nomadi, in simbiosi con le inseparabili mandrie di vacche bianche piemontesi. Il ciclo completo delle stagioni svela quotidianità e ritualità: traslochi, contrattazioni, mungiture, campanacci, feste e formaggi.

 La proiezione sarà preceduta e seguita dall’esecuzione di brani di musica antica della tradizione pastorale provenzale dell’Ensemble “Henno de Rose”
segue dibattito

Argentera

29 dicembre 2013, Chiesa parrocchiale di Bersezio. Ore 20.30

Le terre alte attraverso una memoria che interroga

Arriverà il sole  di Sandro Gastinelli  It. 2000 (20').

Cortometraggio tratto da una delle storie di "Aiga d'en viage, storie d'acqua e di speranza", una storia di religiosità popolare nelle valli alpine del Cuneese sullo sfondo della grande alluvione del 1957

L'ultimo pastore  di Marco Bonfanti It. 2013 (72’). Fuori dagli schemi un film che non è un documentario ma che prende spunto dalla pratica di transumanza di un pastore della Val Seriana che in inverno si spinge con il gregge sino a Milano. Dalla realtà dell'alpeggio alla trasfigurazione narrativa dell'ambivalente relazione tra il pastore e la metropoli dove tocca ai bambini anticipare il nuovo significato di un'antica presenza.
segue dibattito

Valdieri 

3 gennaio 2014, Chiesa parrocchiale. Ore 20.30

Testimonianze di malghe e alpeggi di ieri e di oggi

Proiezioni:

Le bestie e gli animali del bosco e della montagna  Documentario dei bambini della Scuola elementare di Valdieri: (15’);

Memorie d 'alpeggio di Alessandro Romele. It. 2012. (23 ').

I cinquant'anni di Paolo Zanardini sulle malghe dell'Alta Val Trompia in una visione retrospettiva.

Di padre in figlia di Micolol Cossal, It. (45'), 2009.

La storia di Sonia, studentessa universitaria ma anche fiera di continuare ad esercitare il lavoro di casara sull'alpeggio nel solco della tradizione famigliare.
segue dibattito

Mombarcaro

19 febbraio 2014, Sala polivalente comunale (Piazza Libertà). Ore 20.30

Un mestiere per giovani

Sentire l'aria. di Manuele Cecconello. It. 2010 (94')

La storia di Andrea, figlio di un medico e di una insegnante che a 16 anni decide di diventare pastore transumante dopo una iniziazione al seguito di un vecchio pastore.

segue dibattito



Progetto sostenuto dalla Provincia di Cuneo, con il contributo della Fondazione CRC, nell’ambito della rassegna Terra Amata FilmFest Sezione “Le terre alte si raccontano”.

 

Enti attuatori

- Comune di Frabosa Sottana
- Comune di Valdieri
- Comune di Argentera
- Comune di Monbarcaro

Organizzazione

- progetto Propast - Regione Piemonte/Università di Torino
- Escolo de Sancto Lucio de Coumboscuro

 
Patrocinio 
Comune di Cuneo

 
Comunicazione 
ATL di Cuneo

 
Con la collaborazione
Agenform - Istituto lattiero-caseario e delle tecnologie agroalimentari, Moretta (Cn)

 
Aziende sostenitrici
-  Associazione produttori Nostrale d'alpeggio, Moretta (Cn)
-  Libera associazione pastori e malghesi del Lagorai, Telve (TN)
- Az Agric La Meiro, Castelmagno (Cn)
- Az Agric Fattoria dell'aglio, Castelmagno (Cn)
- Soc. Valli del Bitto spa  (Gerola alta, So)
- Regione autonoma Valle d'Aosta

 

 

lunedì 9 dicembre 2013

Domenica 22 dicembre presentazione del libro "Scelto tra gli uomini" di Don Mario Rizzo alla sala conferenze dell'Albergo Italia di Frabosa Sottana

 
 
Domenica 22 dicembre alle ore 17,00 presso la Sala conferenze dell'Albergo Italia via Principe Umberto 15 Frabosa Sottana si terrà la presentazione del libro
 
"Scelto tra gli uomini" di Don Mario Rizzo
 Parroco di Frabosa Sottana
 
edito da La Lettera Scarlatta.
 
La storia di un bambino, di un ragazzo, di un uomo......
E di un prete.
 
Ingresso libero. La popolazione è cordialmente invitata.
 


 

Ritorna il Presepe Vivente di Pianvignale, il 24 e 29 dicembre 2013 e 5 gennaio 2014


 
 
 

IL PRESEPE VIVENTE DI PIANVIGNALE

  

E' in una delle frazioni del comune di Frabosa Sottana, Pianvignale, che si svolge una delle manifestazioni più importanti  dell'inverno frabosano: il presepe vivente. Esso rappresenta infatti il punto di incontro tra il turismo della neve e la popolazione locale. Sono circa tremilacinquecento in media i visitatori nelle tre serate ed  è una importantissima occasione per far conoscere ed apprezzare ai turisti la bassa valle con i prodotti tipici della sua agricoltura:  le mele e le castagne,  il formaggio, il pane, il burro ed il miele, la polenta. La riproposizione dei mestieri di un tempo ha  lo scopo di ricercare e mantenere in vita mestieri e abilità dimenticate che sono state parte fondamentale del nostro percorso storico e quindi del nostro essere di oggi.  Riproporre  il modo di vivere della gente di montagna dove ogni cosa era frutto di fatica e di ingegno, dove l'arte si tramandava da padre a figlio, in un mondo più povero ma più solidale dove il necessario bastava, ci porta molto vicino alla semplicità ed al mistero della grotta di Betlemme.

E' una storia lunga quella del presepe vivente di Pianvignale; comincia infatti nei primi anni 80 quando su iniziativa di Suor Ivana, animatrice instancabile dell'asilo e della  vita parrocchiale, i pianvignalesi dettero vita alla prima edizione. Gli anni passano ed il presepe, dopo una interruzione di alcuni anni viene ripreso nel 2003, questa volta con lo stimolo della Pro loco e dell’allora presidente Paolo Bruno, pur rimanendo, come da sempre, frutto della collaborazione e soprattutto del lavoro della gente di Pianvignale.

 


Grande lo sforzo organizzativo che impegna la Pro loco di Frabosa Sottana e gli abitanti di Pianvignale  per un paio di mesi nell'imminenza del Natale. Vengono allestite infatti più di quarantacinque postazioni dove vengono rappresentati  una cinquantina di mestieri antichi, dallo scalpellino al fonditore, dal panettiere alla ricamatrice al maniscalco e poi il mulino, il caldarrostaio, il formaggiaio….. la reggia di Erode, la capanna del Bambin Gesù. I figuranti sono circa centosettanta e  ognuno di essi veste  da antico abitante di Betlemme. Sono vere e proprie creazioni di alta sartoria i costumi di Erode, dei Magi e dei soldati romani.

Sono una trentina gli animali tra pecore, capre, asini, mucche e cavalli che vengono ogni volta trasportati sulla scena del presepe per la gioia e la curiosità dei bambini sempre numerosissimi ed interessati.

Ecco una breve descrizione degli antichi mestieri rappresentati nel presepe vivente: cominciamo con il cestaio che utilizzando strumenti molto antichi e un forno per scaldare il legno, spiana rami di castagno selvatico, li piega e li intreccia con maestria creando ceste e cestini. Nel presepe si è ricreata una fonderia, nella quale un abile artigiano fonde scarti di metallo nel forno a carbone e li cola in stampi di terra mostrando i visitatori tutto il procedimento. I cordai, utilizzando curiosi marchingegni intrecciano la canapa fino ad ottenere robuste corde di considerevole lunghezza. Il fabbricante di rastrelli fa vedere come d'inverno, in un passato nemmeno troppo remoto, i contadini si fabbricassero gli attrezzi di uso comune, utilizzando le cose che avevano a disposizione ossia il legno e qualche attrezzo da taglio. Nel presepe vivente sono rappresentati anche mestieri tipicamente femminili quali la ricamatrice, la merlettaia, la tessitrice che crea utilizzando un telaio ricostruito, tessuti di rara bellezza, la creatrice di candele artistiche. Una abile ceramista, artigiana di fama, fa vedere come si creano piatti e oggetti partendo dalla creta, i battitori di rame, partendo da una lastra grezza del prezioso metallo, modellano a colpi di martello e di bulino candelieri, piatti e vasi. Il falegname utilizzando attrezzi antichi e la sua abilità mostra come si costruivano tavoli e sedie un tempo, mentre il materassaio carda la lana e ricuce i materassi come si faceva tanto tempo fa. Grande attrattiva per grandi e piccini è la bottega del maniscalco dove l'abile artigiano produce il ferro da cavallo sulla forgia e fa vedere, senza peraltro applicare il ferro sullo zoccolo per non offendere l'animale, come venivano curati e ferrati gli zoccoli dei cavalli. Accanto alla bottega del maniscalco troviamo altri due caratteristici mestieri di una volta: l’impagliatore di sedie ed il moleta che si occupava di affilare coltelli e attrezzi agricoli: erano mestieri ambulanti, a volte esercitati in cambio di ospitalità e di cibo. Ecco si sentono i colpi secchi dell'accetta dei boscaioli che segano tronchi e preparano la legna per l'inverno. Gli abili battitori ricavano dalle castagne essiccate le cosiddette castagne bianche, per secoli cibo quotidiano nella stagione invernale nelle nostre valli. Vicino ai battitori i caldarrostai che preparano saporite caldarroste per i visitatori. Il negozio delle sementi espone una notevole varietà di specie che i nostri contadini utilizzavano nei campi. Proseguendo nel nostro viaggio tra gli antichi mestieri incontriamo l’intrecciatore di vimini che produce cestini e oggetti d’arte partendo da semplici rami,  il formaggiaio che ci fa vedere come si cagliava il latte , come si preparavano le forme di formaggio e i pani di burro. Poco più su ecco gli spannocchiatori, il ciclo della meliga: dalla pannocchia alla sgranatura fatta con una macchina a mano vecchia di cent'anni. Dalla pannocchia di mais alla polenta il passo è breve ed ecco il “caudrot” ossia il pentolone dove cuoce la polenta, che per anni è stata uno degli alimenti base della dieta contadina. Oggi la polenta è cibo di qualità ed è un assaggio molto gradito dai visitatori del presepe vivente. Proseguendo nel nostro cammino incontriamo l'incisore, colui che con un ferro rovente scrive e disegna sul legno, il fabbro che nella sua bottega, con l'incudine e il martello, prepara i chiodi di una volta. In un'altra capanna utilizzando canapa e cera liquida si preparano le torce che illuminano il presepe mentre nella vecchia canonica si fila la lana col fuso e la conocchia e con una macchina a pedale chiamata “ruet” e si lavora a maglia mentre nella stanza vicina il norcino prepara salami e salsicce accanto a una coppia di abili pastai. Vicino alla fontana ecco la lavandaia che ha preparato la liscivia nell’apposito mastello dove ha messo strati di lenzuola e di cenere alternati e facendo colare da sopra acqua calda ha fatto il bucato che poi batte e risciacqua sul bordo della fontana. Nei pressi della reggia di Erode troviamo l'artigiano dei mosaici e la bambolaia che crea le bambole di un tempo utilizzando stracci e foglie di meliga mentre lì vicino un mestiere ormai desueto: quello dello scrivano che in tempo di analfabetismo diffuso aiutava a redigere atti, scrivere lettere.



 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Ecco una capanna di autentici artisti: gli scultori del legno, una vera e propria bottega di una volta con maestri e allievi che ricavano autentiche opere d'arte davanti gli sguardi stupiti dei visitatori. Più in là il panettiere con il forno a legna appositamente ricostruito per il presepe: farina acqua e lievito madre, il fuoco della legna ed ecco il profumo del pane appena sfornato si spande per tutto Pianvignale. Accanto agli antichi mestieri è rappresentata anche la tradizione gastronomica del luogo, abbiamo parlato prima della polenta, delle castagne, ma nel presepe vivente possiamo assaggiare anche le frittelle fatte con le mele prodotte in loco, possiamo gustare le marmellate che un abile massaia produce, possiamo passare all'osteria per un vin brulé un caffè e una cioccolata. Abbiamo poi tradizionali personaggi del presepe: il re Erode assiso sul suo trono nella splendida reggia e circondato di odalische, le guardie romane, i pastori, i Magi la vigilia dell'Epifania, altri personaggi ancora come la maga, il mendicante, i giocolieri, e i musici ambulanti.

Tre sono gli appuntamenti con il presepe vivente, sempre dalle 20,30: la vigilia di Natale, il 29 dicembre ed il 5 gennaio con l'arrivo del corteo dei  Magi alla capanna.

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Ma adesso si spengono le luci  sulla collina di Pianvignale, i bus navetta cominciano il loro andirivieni dal parcheggio situato ai bordi della strada provinciale alla collina di Pianvignale,  intorno alla Chiesa, nell'antico borgo al chiarore delle fiaccole e dei bracieri, prendono vita le figure del presepe vivente. Ecco la cometa che guida i pastori alla capanna dove il bue e l'asinello riscaldano il Bambin Gesù e sulla strada verso la capanna cento e più personaggi ci incuriosiscono facendoci vedere come un tempo si intrecciavano le ceste, come si macinava la farina e si cuoceva il pane, come si fondeva e si batteva il ferro, come si faceva il bucato.......incontriamo Erode e la sua corte di giocolieri e ancelle, i centurioni romani, artisti e mendicanti, pastori e boscaioli.....e la magia del Natale si rinnova ogni volta.

venerdì 22 novembre 2013

Prato Nevoso apre gli impianti sabato 23 novembre. Il 7 dicembre l'Open Season con il concerto di Fabri Fibra

 
 
 
Prato Nevoso inaugura la stagione dello sci in Piemonte
 
 
Prato Nevoso - Per il secondo anno di fila sarà la stazione di Prato Nevoso ad inaugurare l'avvio del "Circo bianco" piemontese. Con un'apertura anticipata, rispetto al tradizionale taglio del nastro del Ponte dell'Immacolata, già a partire da sabato 23 novembre.
 
Nel weekend  infatti la Conca di Prato Nevoso sarà aperta per i primi sciatori della stagione. Gli impianti, la seggiovia quadriposto e i due tapis roulant per i principianti, saranno in funzione fin dalle prime ore del sabato e a disposizione degli amanti della neve per tutto il weekend. Le abbondanti precipitazioni degli ultimi giorni hanno infatti consentito un ottimo accumulo di neve fresca in quota. Di qui la scelta della società di gestione degli impianti, la Prato Nevoso Ski, di anticipare l'apertura delle piste. Prato Nevoso sarà dunque la prima stazione sciistica aperta in Piemonte: "Una scelta che vuole consolidare Prato Nevoso come stazione di riferimento per i tanti appassionati di sci - spiegano dalla società - in attesa della grande inaugurazione ufficiale della stagione". Ovvero l'Open Season: in programma quest'anno il 7 dicembre con impianti gratuiti per il notturno e tradizionale concerto in Conca di una star del panorama musicale internazionale. Quest'anno a dare il via alla stagione della neve a Prato Nevoso sarà il cantante rapper Fabri Fibra.

martedì 12 novembre 2013

Sciare con Gusto in provincia di Cuneo 2013/14 presentazione venerdi 29 novembre 2013 presso la Sala Convegni Chiesa di S. Chiara - Cuneo

 
Venerdì 29 novembre alle ore 18 presso la sala convegni della Chiesa di Santa Chiara a Cuneo, si terrà la Conferenza Stampa di presentazione della Stagione Sciistica del Cuneese 2013/14, a cura dell'ATL, l'Azienda Turistica Locale del Cuneese e di Cuneo Neve. L’evento sarà l’occasione per presentare l’imminente stagione invernale degli impianti sciistici cuneesi e le principali novità proposte per quest’anno dai diversi impianti e comprensori. Nel corso della serata sarà presentato ufficialmente il progetto Alcotra Nuovo Territorio Digitale che vede l'Agence de Développement Touristique di Digne-Les-Bains come capofila e l'ATL del Cuneese come partner.
Clicca sotto per la pagina del progetto Alcotra

http://www.interreg-alcotra.org/2007-2013/?pg=progetto&id=243

La provincia di Cuneo contiene un vasto territorio montano, vicinissimo alla Liguria, una sorta di “mezza luna” che va dalla Val Tanaro fino alla vallate del saluzzese e racchiude al suo interno le Alpi del Mare: venti valli, 27 tra stazioni e comprensori sciistici, 180 km lineari di montagne, e una natura ancora vergine ed incontaminata. Nel corso della presentazione alla stampa, interverranno il Presidente ed il Direttore dell'ATL Gianni Vercellotti e Paolo Bongioanni, i responsabili delle stazioni invernali della provincia di Cuneo, sindaci e assessori provinciali di Cuneo.

Al termine dell’incontro con la stampa, i responsabili delle diverse stazioni invernali illustreranno le novità per l’imminente stagione sciistica.


martedì 15 ottobre 2013

Presentato sabato 12 ottobre il volume "Pascoli e Vigneti" di Serena Maccari e Gian Vittorio Avondo





Sabato 12 ottobre 2013 alle ore 17,30 presso la Sala Conferenze dell'Albergo Italia di Frabosa Sottana, organizzato dall'Albergo Italia e dal sito frabosasottana.com si è tenuta la presentazione del libro "Pascoli e vigneti", presidi caseari e enologici nelle zone alpine e prealpine del Piemonte, con la presenza di Serena Maccari e Gian Vittorio Avondo  autori del volume edito da Priuli e Verlucca editori. Sono intervenuti all'evento il Sindaco di Frabosa Sottana Dr. Giovanni Comino ed il Vice Sindaco Adriano Bertolino oltre ad un buon numero di spettatori. Dopo un breve saluto di Gianni Dulbecco organizzatore dell'evento assieme ad Anna Viglietti, ha preso la parola il Dr Comino, esperto in materia di pascoli e formaggi, avendo ricoperto per molti anni la carica di capo veterinario dell'Asl di Cuneo ed essere stato per cinque anni Gran Maestro della Confraternita della Raschera, il formaggio tipico delle vallate alpine di Frabosa e di una buona parte della provincia Granda.
La presentazione ha avuto inizio con una breve nota introduttiva da parte del moderatore, il giornalista Marco Turco. Dopo alcune brevi domande ai due autori, si è proceduto alla visione di un video con le immagini (commentate di volta in volta da Serena Maccari e Gian Vittorio Avondo) tratte dal libro che hanno illustrato molto bene ai presenti le tipicità dei prodotti suddivisi per aree ben distinte. Al termine spazio per altre domande da parte del moderatore e del pubblico.  
 
 
 
Il tavolo con da sx Giovanni Comino, Sindaco di Frabosa
Sottana, gli autori Gian Vittorio Avondo e Serena Maccari,
Gianni Dulbecco organizzatore dell'evento ed il moderatore
della serata il giornalista Marco Turco

 
 
 
 
Serena Maccari premiata da Gianni Dulbecco

 
Gian Vittorio Avondo con Gianni Dulbecco e Anna Viglietti
organizzatori della serata di presentazione del libro Pascoli e vigneti 
 

"Pascoli e Vigneti" - Presidi caseari e enologici nelle zone alpine e prealpine del Piemonte


Il territorio piemontese, così diversificato per orografia, ambienti, climi e tradizioni presenta, più che altre aree regionali del nostro paese una gamma assai variegata di prodotti tipici che contribuiscono a dargli lustro non solo sotto il profilo storico, artistico e paesaggistico, ma anche e soprattutto dal punto di vista enogastronomico. Tra le varie tipicità che la regione annovera - tipicità che vanno dai prodotti agricoli a quelli da forno, dalle carni insaccate o conservate a particolari razze ovine o bovine - meritano però una collocazione di rilievo le produzioni casearie e quelle vinicole. Tanti i vini e i formaggi apprezzati e conosciuti nella regione, tutti con uno o più elementi che li tipicizzano e li rendono unici. Tra tutti questi - se possibile sviluppare una ulteriore distinzione - si presentano come particolarmente caratteristici i vini e i formaggi di montagna apprezzati e viepiù nobilitati perché  ricavati da uve maturate al calore della roccia o da latte ricco di aromi.

Poi si rivelano particolarmente pregiati anche per un altro motivo, perché più che non gli analoghi di pianura sono frutto di antiche tradizioni, di consuetudini rimaste immutate nel tempo e soprattutto perché frutto di un lavoro arcaico, faticoso per le difficoltà imposte dall'asperità del terreno, che poco spazio lascia all'asetticità delle innovazioni tecnologiche.
Andare alla ricerca di questi prodotti significa quindi penetrare più profondamente i misteri del mondo alpino, riportando alla luce consuetudini altrove sepolte da tempo...


Serena Maccari, nata nel 1977, è laureata in Scienze Naturali ed insegnante di matematica/scienze nella Scuola Secondaria di Primo Grado. Nel tempo libero svolge attività come Guida Ambientale Escursionistica presso l'Associazione Naturalistica e Culturale "Diomedea", che ha sede a Pinasca. E' Operatrice Naturalistica e Culturale del CAI dal 2002 e attuale componente del Comitato Scientifico Ligure-Piemontese-Valdostano. Ha al suo attivo i precedenti volumi riguardanti l'utilizzo del legno in Val Chisone (Il bosco e il legno, LAReditrice, Perosa Argentina, 2008), seguito da Andar per Sentieri in Val Chisone (Arti Gratiche San Rocco, Grugliasco) nel 2009 e A piedi in Alta Val Chisone (Fraternali Editore, Ciriè) nel 2010, in collaborazione con S. Camanni, pubblicazione legata ai sentieri del Plaisentif. Dopo alcune esperienze di lavoro come guida turistica alle Isole Tremiti, nel 2011 ha pubblicato il volume Tremiti, perle dell'Adriatico, Guida alla flora e alla fauna delle Isole (Neos Edizioni, Rivoli).
L'anno seguente inizia la collaborazione con G.V. Avondo e C. Rolando, che porta alla pubblicazione di Sulle strade di soldati e pellegrini (Arti Grafiche San Rocco, Grugliasco).
Recentemente è entrata a far parte del GISM (Gruppo Italiano scrittori di Montagna) e dell'AASAA (Autori Associati della Savoia e dell'Arco Alpino).

 
Gian Vittorio Avondo, insegnante presso il Liceo Scientifico Tecnologico “Ignazio Porro” di Pinerolo, laureato in Storia Contemporanea,  ha al suo attivo svariati articoli, apparsi su riviste a diffusione locale e nazionale e numerose pubblicazioni di carattere storico, etnografico e turistico/escursionistico. Tra le prime – Il segno che cambia – 135 anni di storia politica Pinerolese attraverso le cronache della stampa locale (con Valter Bruno), ed. Alzani; Pinerolo tra fascismo e resistenza, ed. Alzani; – Pragelato, il Beth e le sue miniere ad un secolo dalla grande valanga (con Daniele Castellino e Domenico Rosselli), ed. Alzani. Tra le seconde e le terze, invece: Sui sentieri dei partigiani (con W.F. Cavoretto, V. Faure, E. Sesia), ed C.D.A.; Escursionismo tra arte e storia dalla Val Sangone all’Ubaye (con Valter Faure), ed. C.D.A.; Il Bourcet: storia di un abbandono.
Del medesimo autore, poi vanno ricordate la collaborazione con l’opera a fascicoli Cucina e tradizioni del Piemonte, ed. Bonechi – Firenze; e il coordinamento dell’opera Cultura contadina in Piemonte, ed. Bonechi (Firenze). Nei Quaderni di cultura alpina di Priuli & Verlucca Gian Vittorio Avondo ha pubblicato, con altri autori, i volumi: Civiltà alpina e presenza protestante nelle valli pinerolesi (1991), Malattia e salute (1995) e Grazia ricevuta (2010). L’autore ha anche al suo attivo la realizzazione di numerose opere multimediali di carattere storico ed è stato relatore in convegni di argomento storico ed etnografico.



L'Albergo  Italia  di  Frabosa  Sottana dove si è tenuta  la
presentazione del libro "Pascoli e Vigneti"






mercoledì 2 ottobre 2013

Presentazione del libro Pascoli e vigneti con la presenza degli autori Serena Maccari e Giavn Vittorio Avondo sabato 12 ottobre 2013 presso l'Albergo Italia di Frabosa Sottana





 Sabato 12 ottobre 2013 alle ore 17,30 presso la Sala Conferenze dell'Albergo Italia di Frabosa Sottana, organizzato dall'Albergo Italia e dal sito frabosasottana.com avrà luogo la presentazione del libro "Pascoli e vigneti", presidi caseari e enologici nelle zone alpine e prealpine del Piemonte, con la presenza di Serena Maccari e Gian Vittorio Avondo  autori del volume edito da Priuli e Verlucca editori.
La presentazione sarà seguita dalla merenda-sinoira presso lo stesso Ristorante



"Pascoli e Vigneti" - Presidi caseari e enologici nelle zone alpine e prealpine del Piemonte


Il territorio piemontese, così diversificato per orografia, ambienti, climi e tradizioni presenta, più che altre aree regionali del nostro paese una gamma assai variegata di prodotti tipici che contribuiscono a dargli lustro non solo sotto il profilo storico, artistico e paesaggistico, ma anche e soprattutto dal punto di vista enogastronomico. Tra le varie tipicità che la regione annovera - tipicità che vanno dai prodotti agricoli a quelli da forno, dalle carni insaccate o conservate a particolari razze ovine o bovine - meritano però una collocazione di rilievo le produzioni casearie e quelle vinicole. Tanti i vini e i formaggi apprezzati e conosciuti nella regione, tutti con uno o più elementi che li tipicizzano e li rendono unici. Tra tutti questi - se possibile sviluppare una ulteriore distinzione - si presentano come particolarmente caratteristici i vini e i formaggi di montagna apprezzati e viepiù nobilitati perché  ricavati da uve maturate al calore della roccia o da latte ricco di aromi.

Poi si rivelano particolarmente pregiati anche per un altro motivo, perché più che non gli analoghi di pianura sono frutto di antiche tradizioni, di consuetudini rimaste immutate nel tempo e soprattutto perché frutto di un lavoro arcaico, faticoso per le difficoltà imposte dall'asperità del terreno, che poco spazio lascia all'asetticità delle innovazioni tecnologiche.
Andare alla ricerca di questi prodotti significa quindi penetrare più profondamente i misteri del mondo alpino, riportando alla luce consuetudini altrove sepolte da tempo...


Serena Maccari, nata nel 1977, è laureata in Scienze Naturali ed insegnante di matematica/scienze nella Scuola Secondaria di Primo Grado. Nel tempo libero svolge attività come Guida Ambientale Escursionistica presso l'Associazione Naturalistica e Culturale "Diomedea", che ha sede a Pinasca. E' Operatrice Naturalistica e Culturale del CAI dal 2002 e attuale componente del Comitato Scientifico Ligure-Piemontese-Valdostano. Ha al suo attivo i precedenti volumi riguardanti l'utilizzo del legno in Val Chisone (Il bosco e il legno, LAReditrice, Perosa Argentina, 2008), seguito da Andar per Sentieri in Val Chisone (Arti Gratiche San Rocco, Grugliasco) nel 2009 e A piedi in Alta Val Chisone (Fraternali Editore, Ciriè) nel 2010, in collaborazione con S. Camanni, pubblicazione legata ai sentieri del Plaisentif. Dopo alcune esperienze di lavoro come guida turistica alle Isole Tremiti, nel 2011 ha pubblicato il volume Tremiti, perle dell'Adriatico, Guida alla flora e alla fauna delle Isole (Neos Edizioni, Rivoli).
L'anno seguente inizia la collaborazione con G.V. Avondo e C. Rolando, che porta alla pubblicazione di Sulle strade di soldati e pellegrini (Arti Grafiche San Rocco, Grugliasco).
Recentemente è entrata a far parte del GISM (Gruppo Italiano scrittori di Montagna) e dell'AASAA (Autori Associati della Savoia e dell'Arco Alpino).

 
Gian Vittorio Avondo, insegnante presso il Liceo Scientifico Tecnologico “Ignazio Porro” di Pinerolo, laureato in Storia Contemporanea,  ha al suo attivo svariati articoli, apparsi su riviste a diffusione locale e nazionale e numerose pubblicazioni di carattere storico, etnografico e turistico/escursionistico. Tra le prime – Il segno che cambia – 135 anni di storia politica Pinerolese attraverso le cronache della stampa locale (con Valter Bruno), ed. Alzani; Pinerolo tra fascismo e resistenza, ed. Alzani; – Pragelato, il Beth e le sue miniere ad un secolo dalla grande valanga (con Daniele Castellino e Domenico Rosselli), ed. Alzani. Tra le seconde e le terze, invece: Sui sentieri dei partigiani (con W.F. Cavoretto, V. Faure, E. Sesia), ed C.D.A.; Escursionismo tra arte e storia dalla Val Sangone all’Ubaye (con Valter Faure), ed. C.D.A.; Il Bourcet: storia di un abbandono.

Del medesimo autore, poi vanno ricordate la collaborazione con l’opera a fascicoli Cucina e tradizioni del Piemonte, ed. Bonechi – Firenze; e il coordinamento dell’opera Cultura contadina in Piemonte, ed. Bonechi (Firenze). Nei Quaderni di cultura alpina di Priuli & Verlucca Gian Vittorio Avondo ha pubblicato, con altri autori, i volumi: Civiltà alpina e presenza protestante nelle valli pinerolesi (1991), Malattia e salute (1995) e Grazia ricevuta (2010). L’autore ha anche al suo attivo la realizzazione di numerose opere multimediali di carattere storico ed è stato relatore in convegni di argomento storico ed etnografico.



L'Albergo  Italia  di  Frabosa  Sottana dove avrà  luogo  la
presentazione del libro "Pascoli e Vigneti"